Biografie ricostruite – Il racconto di sé come cura nella relazione terapeutica con il migrante

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Il contributo, rielaborazione di un intervento originariamente presentato in occasione del IX Convegno di PerFormat “Costruire salute: Forme Vitali, Ritmi di Festa” il 09.10.2016, intende condividere la particolare esperienza dell’Autrice all’interno di un Centro di prima accoglienza.
I migranti, costretti e minacciati alla fuga e spesso vittime di gravi torture corporee e violenze psicologiche, durante la rotta migratoria e/o nel proprio paese di origine, sono adesso richiedenti asilo e vivono una realtà di lenta attesa che continua a minacciare la loro identità. Tale vissuto, all’interno di un reale percorso di accoglienza e di integrazione, fa emergere l’esigenza di un precoce intervento psicologico di presa in carico per il riconoscimento del trauma.
Importante è il processo di costruzione di un setting terapeutico nel quale all’interno della relazione paziente – terapeuta si inserisce la figura del mediatore, che assume un ruolo di protagonista attivo nella lettura dei diversi aspetti culturali e linguistici, e che risulta, quindi, indispensabile per la costruzione di una relazione consapevole.

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