Elementi di counselling LGBT

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Il 17 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro l’omofobia, bifobia e transfobia (International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia). La ricorrenza ricorda il 17 maggio 1990, data della rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità1. Da quel giorno, ufficialmente, l’approccio di psicoterapeuti e counsellor al trattamento di pazienti e clienti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) subisce una svolta, dentro e fuori l’AT, affrancandosi definitivamente dalla patologizzazione degli orientamenti sessuali non-eterosessuali (e rivedendo criticamente l’approccio alle identità di genere non conformi), per concentrarsi progressivamente sulla messa a punto e sulla realizzazione pratica di azioni di contrasto all’omo-bi-transfobia, subita e interiorizzata e di affermazione del benessere della popolazione LGBT. Questo lavoro esplora, alla luce delle recenti trasformazioni dei contesti socio-culturali, le possibilità di intervento in questo settore in relazione alle risorse dell’Analisi Transazionale, analizzando, in particolare, l’approccio del counselling, che nella realizzazione di pratiche di decontaminazione ed empowerment trova la propria vocazione naturale. Attraverso l’integrazione di alcuni dei più recenti contributi prodotti sul tema all’interno dell’AT con le Linee guida per la consulenza psicologica con persone lesbiche, gay, bisessuali, recentemente pubblicate da Lingiardi-Nardelli (2012) verranno esplorati percorsi di applicazione pratica del counselling in quest’area.

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