
“Io sono…”. Il costruirsi persona dei minorenni devianti
Autori: Distefano Ivana, Guarnieri Francesco, Terranova Sonya
Abstract
L’idea del presente studio nasce nel contesto dell’U.S.S.M. (Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni), luogo in cui lo psicologo si occupa di approfondire la conoscenza della personalità e delle dinamiche evolutive, nonché di valutare e di contestualizzare il reato del minore, al fine di contribuire a formulare risposte mirate alla sua condotta deviante. L’obiettivo è quello di confrontare, attraverso l’utilizzo dell’Adjective Check List (ACL), le auto-percezioni di due gruppi di ragazzi adolescenti, omogenei per età e livello scolastico: il primo composto da giovani che hanno commesso reati e sono presi in carico dall’Ufficio di Servizio Sociale di Catania (U.S.S.M.), composto da 117 soggetti di sesso maschile ed età compresa tra i 15 ed i 22 anni; il secondo, che rappresenta il gruppo di controllo, composto da ragazzi che frequentavano l’Istituto professionale Don Bosco, composto da 77 ragazzi di sesso maschile ed età compresa tra i 15 e i 19 anni. I dati ottenuti invitano a riflettere sia sull’esigenza dei ragazzi del gruppo di riferimento di apparire diversi rispetto a come sono percepiti all’interno del contesto giuridico in cui si trovano, sia sulla diversa modalità di percepire e dare significato a specifici aggettivi, scelti per descriversi, sulla base delle personali esperienze di vita. Infine, emerge la grande difficoltà di questi giovani nel percepire pienamente i propri agiti aggressivi e le conseguenze a questi connesse, per cui il tentativo di riadattare la propria presentazione di sé evidenzia un conflitto interiore che limita i loro processi di autonomizzazione. Ciò chiede agli operatori interessati un impegno creativo per promuovere processi trasformativi e non solo di mero adattamento.
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