La musicalità dell’incontro terapeutico
Autori: Massi Anna, Vignozzi Francesca
Abstract
Se nell’analisi transazionale classica il processo di cambiamento poteva essere ottenuto attraverso l’osservazione “oggettiva” dei giochi e del copione, oggi, alla luce delle attuali scoperte delle neuroscienze, che vedono il rispecchiamento e l’intersoggettività come modalità relazionali fondamentali per la regolazione emotiva (Schore, 2003; Fonagy, 2019; Panksepp, 1991), sappiamo che il paziente va cercato nella mente del terapeuta. Il transfert e il controtransfert, i reciproci giochi e i reciproci enactment che creano rotture e riparazioni, armonie e dissonanze, sono gli strumenti che ci indicano la strada per affrontare intensi momenti clinici. Vedremo come pazienti che soffrono di un disturbo di personalità, un disturbo borderline o narcisistico in particolare, arrivano in terapia con la propria storia, una unica storia che noi analisti transazionali chiamiamo copione. Essere nel copione significa che gli stati del Sé che compongono la mente (Bromberg, 2006) sono distinti e non sono connessi tra loro, significa riconoscersi in alcuni stati del Sé – l’unica verità – e rinnegarne altri. Vedremo infine che la terapia, individuale ma soprattutto di gruppo, nel reciproco coinvolgimento di più menti e più corpi che si incontrano e co-creano un campo intersoggettivo, è uno strumento per attribuire senso al passato ma soprattutto dare direzionalità al futuro. È questo il momento in cui il noi si immerge nello stesso ritmo dinamico, condividendo un’esperienza comune, scrivendo una nuova storia; è questo il momento in cui l’okness rivela la sua vera essenza.
"Campo Psicoterapia" "copione" "enactment" "Regolazione Emotiva" "relazione terapeutica" "Vol VIII Num 2 - 2021"
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