Riportare la mente al corpo. Un caso di dissociazione strutturale trattato con L’AT e revisione della letteratura

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Abstract
La dissociazione strutturale è una manifestazione polimorfa strettamente legata al trauma psicologico e rappresenta il massimo grado di gravità e di complessità delle manifestazioni a esso conseguenti. Nonostante la sua alta incidenza nella popolazione mondiale, tale manifestazione è spesso interpretata come una manifestazione psicotica, con le conseguenti e talvolta dannose implicazioni che tale dia- gnosi porta con sé. Complici di ciò sono l’inadeguata formazione e la mancanza di un linguaggio comune tra gli operatori di salute mentale. Perfino nell’ambito della stessa AT non vi è un solido consenso sulla rappresentazione dei disturbi dissociativi e questo comporta confusione per- fino tra terapeuti appartenenti allo stesso indirizzo.
La suddivisione della psiche in stati dell’Io, come proposto nell’AT, costituisce potenzialmente un ottimo metodo di analisi e di integrazione e un ottimo strumento di dialogo con le neuroscienze, il cui contributo è fondamentale per chiarire la patogenesi delle manifestazioni post-traumatiche e per impostare il loro trattamento.
Per tale motivo, presentiamo il seguente caso clinico di dissociazione terziaria trattato in un setting analitico-transazionale, alla luce di un’attenta analisi della letteratura sul tema.
Il proposito di questo lavoro clinico e di revisione è quello di contribuire al dibattito esistente sulle conseguenze del trauma e di suggerire un linguaggio comune almeno nell’ambito della AT.

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